Nuovo focolaio di variante Delta in Lombardia, i contagi in un’azienda. La prima stima sui casi in Italia: coinvolto il 25% di infezioni
Un focolaio della variante Delta del Coronavirus è stato individuato tra Piacenza e Cremona in Lombardia. In sei giorni l’Ausl di Piacenza ha sequenziato, rintracciato e isolato 24 casi: provengono tutti dal polo logistico del piacentino. Le aziende coinvolte sono due: 10 i dipendenti contagiati mentre gli altri 14 sono amici, conoscenti o parenti stretti. Diversi positivi abitano nel Cremonese e prima della loro individuazione si sono spostati utilizzando mezzi pubblici. Nei giorni scorsi l’Ausl aveva lanciato appelli a sottoporsi a tampone ai passeggeri della linea di bus Piacenza-Cremona.
Il focolaio di variante Delta tra Piacenza e Cremona
Per adesso l’indagine condotta dal dipartimento di Sanità pubblica non ha riscontrato casi gravi. «Abbiamo allargato il più possibile il cerchio tentando di individuare i possibili contatti dei contagiati – ha spiegato al quotidiano piacentino La Libertà il responsabile del dipartimento, Marco Delledonne – In questi ultimi giorni, per fortuna, i tamponi non evidenziano più nuovi positivi e siamo abbastanza fiduciosi di essere riusciti a contenere il virus, grazie ad un’azione tempestiva». L’attività di contact tracing è partita il 15 giugno. A quanto pare i contagiati non erano stati vaccinati. Mentre ieri il bollettino del ministero sull’emergenza coronavirus ha contato 495 contagi – il numero più basso dallo scorso agosto – la variante Delta in Italia viene rinvenuta ufficialmente nell’1% dei positivi. Ma si tratta di numeri poco attendibili, visto che il sequenziamento viene effettuato soltanto nel 2% dei casi scoperti. Per questo ieri il ministero della Sanità ha predisposto una nuova indagine flash per stimare la circolazione delle varianti di Covid-19 in Italia. La Stampa scrive oggi che la variante Delta, che è del 60% più contagiosa di quella inglese, oggi interessa il 26% dei positivi in base alle sequenze depositate nella banca dati Gisaid.
La variante Delta in Italia
Attualmente l’Italia si trova quindi al quinto posto per casi della mutazione scoperta in India e nota con il nome di B.1.617.2. Peggio di noi soltanto la Russia, la Gran Bretagna, il Portogallo e gli Stati Uniti, mentre in Gran Bretagna i contagi hanno ricominciato a superare quota 10 mila e tra chi si ammala ci sono anche gli immunizzati, a dimostrazione del fatto che la variante Delta li “buca”. Secondo le stime del Gruppo di Bioinformatica del centro Ceinge-Biotecnologie avanzate, diretto da Giovanni Paolella, il virus indiano invece arriva al 35% dei contagi e le regioni con più contagi sono la Puglia (35%), il Trentino Alto Adige (26%), il Veneto (18%), l’Umbria (10%), la Sardegna (5,5%). Poi ci sono Campania, Lazio, Sicilia e Lombardia.
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